🚨 LA TRAPPOLA DELLA NORMALIZZAZIONE: COME LA CRISI DIVENTA RUMORE DI FONDO Clima in fiamme? Democrazia in bilico? Estinzione di massa a portata di mano? L'umanità scrolla le spalle, aggiorna e va avanti. Questo è l'argomento dello scienziato cognitivo Rachit Dubey, il cui nuovo articolo su Science sembra un manuale su perché l'apocalisse sembra... a posto. La sua tesi: il cervello umano è troppo bravo ad adattarsi. La stessa flessibilità che ci consente di sopravvivere in zone di guerra e pandemie ci anestetizza anche al collasso in slow motion. Dubey lo chiama l'effetto della "rana bollita" in codice - le nostre menti normalizzano il cambiamento più velocemente di quanto il pianeta possa sciogliersi. I suoi esperimenti mostrano che le persone notano il pericolo di più quando i dati sembrano binari (ghiaccio/nessun ghiaccio) piuttosto che quando sono continui (un grado più caldo). In altre parole, il declino graduale uccide l'urgenza; i contrasti netti la accendono. Le implicazioni sono brutali. Siamo evolutivamente sintonizzati per individuare tigri, non tendenze. La fine del mondo probabilmente sembrerà come se non stesse succedendo nulla - fino a quando non sarà tutto ciò che rimane. La prossima frontiera dell'azione climatica non è nella tecnologia o nei trattati - è nel design psicologico. Chiunque riesca a hackerare l'attenzione umana potrebbe semplicemente salvare la specie. Fonte: Science